Isola di Dino: bellezze naturali e storie fantastiche
Natura
Un angolo di paradiso situato a pochi passi dalla costa di Praia a Mare, in provincia di Cosenza: l’Isola di Dino è la più grande della Calabria ed è una delle mete obbligatorie quando si visita la regione.
Come raggiungerla? Partendo direttamente dalla spiaggia, è possibile utilizzare una canoa, un pedalò oppure partecipare ad una escursione guidata in barca.
Con le sue acque limpide, le suggestive insenature e le rocce calcaree a strapiombo nel Mar Tirreno, questa isola offre al turista 50 ettari di verde, con numerose grotte millenarie tutte da visitare.
Storie e miti antichi
Il nome dell’isola ha origini misteriose e affascinanti. Alcuni credono che in passato ospitasse un tempio dedicato alla dea Venere (aedina in greco antico), mentre altri pensano che l’etimologia derivi dal greco “dina“, che significa “vortice”: le onde alte e il mare mosso rendevano pericolose le coste dell’isola per i naviganti del passato.
La leggenda più intrigante è quella che narra di due diòscuri Castore e Polluce, figli di Zeus che una volta abitavano l’isola, il cui culto era tra i più diffusi tra le città della Magna Grecia.
In realtà, la versione più accreditata è quella che vuole l’isola consacrata a Leucotea, protettrice dei naviganti e venerata nella vicina città campana di Velia, la quale aveva il compito di rendere propizie le traversate lungo la costa.
Grotte nascoste e natura selvaggia
La bellezza naturale dell’isola lascia senza fiato: l’erosione delle rocce calcaree ha creato numerose insenature, ognuna con le proprie peculiarità. Il consiglio è quello di cominciare la circumnavigazione seguendo la rotta est-nord-ovest. La prima grotta che incontrerete sarà quella del Monaco dove il mare prende sfumature variabili dal verde smeraldo all’azzurro. Altrettanto caratteristiche sono la grotta del Leone, che deve il suo nome alla presenza di una roccia che ricorda il maestoso animale accovacciato, la grotta delle Cascate (caratterizzata dalla presenza di stalattiti, stalagmiti e rocce rosa che si immergono nell’acqua) e la grotta Azzurra, la più grande, dove le acque assumono tonalità che vanno dal blu intenso al verde bottiglia.
Ma la più famosa è la grotta del Gargiulo, completamente sommersa eccezion fatta per due bolle d’aria. Si trova a 18 metri di profondità sotto il livello del mare ed è il paradiso dei sub, estendendosi per 124 metri con camere, corridoi e strettoie. Caratterizzata da formazioni di stalattiti e stalagmiti che ricoprono anche le volte per offrire uno scenario mozzafiato, la grotta prende il nome da Enrico e Rosaria Gargiulo che la scoprirono e ne esplorarono i meandri tra gli anni 70 e 80 del 1900.
L’Isola di Dino è anche il posto ideale per gli amanti della natura: gli splendidi esemplari di Gorgonie, con le loro singolari tonalità del rosso, arancio e giallo, costituiscono la cosiddetta Foresta di Dino. Qui cresce anche la Primula di Palinuro, dichiarata specie protetta dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, motivo per cui è in corso l’iter per rendere l’isola una riserva naturale.
Un affaccio diretto sul Mar Tirreno
Sulla vetta, raggiungibile tramite un percorso pedonale, sorge la Torre dell’Isola di Dino, una costruzione quadrangolare di origine Normanna. Utilizzata durante i periodi storici degli Angioini e dei Borbone come posto di osservazione contro le molteplici invasioni sulla costa, fu eretta sulla punta occidentale dell’isola, nota come Frontone, a un’altitudine di 73 metri sul livello del mare. La torre serviva come strumento di avvistamento, comunicazione e allarme. Dalla cima si può godere di uno splendido panorama sul golfo, nonché osservare le colonie di aironi grigi e falchi pellegrini, accompagnati dai richiami di numerosi gabbiani reali.
Insomma, l’Isola di Dino è un vero tesoro da scoprire, con la sua bellezza naturale e la sua affascinante storia. Non perdete l’occasione di visitarla e di vivere un’esperienza unica e indimenticabile.
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